Tour in battello alla scoperta del Parco Nazionale di Tanjung Puting nella Foresta del Borneo, alla scoperta di oranghi ed altre specie di scimmie. Vi raccontiamo come organizzare

questa bellissima escursione, in cosa consiste e a quale agenzia ci siamo affidati.

Dove si trova il Parco Nazionale di Tanjung Puting

Il Tanjung Puting si trova sull’isola del Kalimantan, a nord dell’isola di Java e si raggiunge facilmente attraverso un volo con una delle compagnie locali indonesiane.

Questo Parco Nazionale preserva gli oranghi nel loro habitat naturale, contribuendo alla riforestazione e alla proliferazione degli esemplari di orangutan. Come è noto, un’ampia parte della Foresta del Borneo è stata disboscata per la produzione di olio di palma. Negli anni questi enti stanno cercando di rimediare ai danni commessi.

Con l’acquisto del biglietto d’ingresso al Parco contribuirete in maniera diretta alla causa.

Atterrati a Jakarta col volo internazionale, abbiamo deciso di recarci l’indomani alla scoperta di questa straordinaria foresta. Con un volo Nam Air (ottima compagnia low cost), prenotato in anticipo attraverso l’app Tiket.com, abbiamo raggiunto l’aeroporto di Pangkalan Bun (PNK) dove un incaricato della nostra agenzia era ad attenderci.

Quale Agenzia abbiamo scelto

Dovendo affrontare molte tappe nel nostro viaggio in Indonesia, abbiamo deciso di dedicare a questa escursione 3 giorni, optando per un tour in battello della durata di 2 notti (chiamato 3N2D).

Dopo un’attenta ricerca sulla nostra guida cartacea e online, abbiamo optato per il tour proposto dall’agenzia di Jenie Subaru, il quale ad un ottimo prezzo proponeva escursioni private per visitare il Parco Nazionale del Tanjung Puting.

La sua agenzia proponeva:

  • tour in battello privato per 2 persone (una barca a nostro uso esclusivo)
  • visita alle 3 stazioni di alimentazione degli oranghi
  • biglietto d’ingresso al Parco Nazionale
  • trekking notturno nella foresta durante la prima sera
  • dormire tra le mangrovie abitate dalle lucciole (davvero suggestivo ed era uno dei pochi a proporre questa attrattiva)
  • una guida esperta per tutta la durata del viaggio
  • 3 pasti al giorno, bevande e diversi snack
  • transfer da/per l’aeroporto

A bordo dormirete sul ponte superiore del battello, ovviamente riparati dalle intemperie, su un suggestivo letto al centro del ponte sopra al quale la sera istalleranno un’indispensabile zanzariera che vi proteggerà da insetti vari (ma soprattutto dalle zanzare).

A bordo con noi viaggiavano la guida Deny, che ci ha fornito numerosissime informazioni sulla giungla e i suoi abitanti, raccontandoci tantissime curiosità e aneddoti ( davvero una figura che ha fatto la differenza per apprezzare questi luoghi ancor di più), sua mamma, cuoca straordinaria che abbiamo davvero rimpianto poi nel corso del nostro viaggio, il mozzo e per ultimo, ma non per importanza, il capitano.

Le Tappe del Tour in Battello

Il nostro viaggio in battello inizia a Kumai, una piccola cittadina sul mare che dista appena 30 min di auto dall’aeroporto. Arrivati qua, Deny ci fa subito accomodare all’interno del battello, illustrandoci velocemente i vari aspetti (dove si trova il bagno, la doccia, come poter ricaricare i nostri dispositivi elettronici). Entusiasti iniziamo a prendere confidenza con quella che sarà la nostra bellissima casa galleggiante per i prossimi 3 giorni.

Terminato il carico dei viveri, il capitano salpa in direzione del Taman Nasional Tanjung Puting, risalendo un piccolo fiume, il Sungai Sekonyer, che andrà a stringersi man mano che si procede.

L’imbarcazione su cui viaggiamo viene chiamata Klotok, per via del rumore che emette il suo scoppiettante motore idraulico ( tok-tok-tok), un suono che vi accompagnerà quasi per tutta la durata del viaggio.

Da Kumai sono necessarie circa 2 ore di navigazione per raggiungere la prima stazione di alimentazione.

📍 La prima stazione di alimentazione degli Oranghi – Giorno 1

Arrivati con un po’ di anticipo ci accingiamo ad addentrarci per la prima volta nella Foresta del Borneo. La sensazione è di grande entusiasmo perchè non sappiamo cosa aspettarci, quanto vicini riusciremo ad essere rispetto agli oranghi, quali insetti vedremo durante il tragitto. Siamo davvero carichi di entusiasmo!

Durante il breve trekking per raggiungere la prima feeding station, abbiamo modo di vedere numerose farfalle, lombrichi di ogni forma, ragni di tutte le taglie, ma anche notare quanto l’acqua sia rossa in alcuni punti, grazie al colore che prende dalle radici della vegetazione circostante, come fosse un filtro da thè.

Quasi arrivati alla stazione, un giovane orango Chico è già in attesa dell’arrivo del ranger e delle banane che lo attendono!

Nella prima stazione, il cibo viene fornito alle ore 15, per consentire ai viaggiatori che arrivano con i voli mattutini, di raggiungere la prima stazione in tempo.

Avere la possibilità di osservare gli oranghi nel loro habitat naturale è qualcosa di straordinario che ti lascia a bocca aperta. Molto interessante capire e vedere i comportamenti sociali di questa specie così simile a noi.

L’escursione è assolutamente sicura, basta attenersi alle indicazioni che vi fornirà la vostra guida, come ad esempio, non avere comportamenti bruschi o avvicinarsi agli oranghi. Le stazioni sono posizionate a distanza per cui non avrete neanche modo di avvicinarvi al loro cibo. Inoltre, i ranger del Parco che distribuiscono cibo alle scimmie è sempre presente e super vigile per tutta la durata del pasto, che può durare anche più di un’ora.

Terminata questa prima escursione rientriamo alla barca dove ci attende della deliziosa banana fritta, nel frattempo che il nostro battello riprende il suo cammino. Durante la navigazione avvistiamo un’altra specie, le Nasica, le scimmie dal naso lungo, che stazionano appollaiate sugli alberi che costeggiano il fiume. Anche questa razza, come gli Oranghi, vive in questa zona del pianeta.

Il trekking notturno

Per la cena ci fermiamo lungo il fiume per poi terminare la giornata col trekking notturno. Durante il trekking, oltre alla nostra guida, veniamo accompagnati da uno dei ranger del parco, che conosce molto bene la zona, così da non rischiare di perderci.

Qui la foresta è così alta da non far trapelare nemmeno la luce della luna. A torce spente il buio è così denso da fare impressione. Udirete solamente il suono della foresta e dei suoi abitanti. Incredibilmente affascinante.

Durante l’escursione abbiamo visto lombrichi fluorescenti, ragni notturni, cavallette giganti e addirittura una tarantola.

📍 La seconda stazione di alimentazione degli Oranghi – Giorno 2

Svegliati molto presto dal procedere del nostro battello, i ragazzi ci servono la colazione mentre proseguiamo la navigazione in direzione della seconda stazione di alimentazione, la Pondok Tanggui. Qui i ranger riforniranno gli oranghi alle 9:00 del mattino, per cui ci affrettiamo a raggiungere la stazione e attraverso un breve percorso in cui dobbiamo immergere le gambe nell’acqua fino alle ginocchia, raggiungiamo il punto di ritrovo.

In ogni stazione troverete gruppi di oranghi sempre diversi, per cui non saranno mai gli stessi esemplari visti nella stazione precedente. Molto interessanti le dinamiche sociali di ogni gruppo, dove il maschio dominante determina il modo e le tempistiche con le quali gli altri appartenenti al gruppo si ciberanno. Alcuni maschi dominanti sono molto accondiscendenti ed amano mangiare insieme agli altri esemplari, altri concedono la frutta una volta che avranno terminato il loro pasto.

In questa stazione, oltre agli oranghi, è giunto anche un gruppo molto numeroso di macachi, piuttosto affamati e per nulla disponibili a dividere il cibo con gli oranghi!

Terminata la visita rientriamo al battello per proseguire verso la terza stazione di alimentazione. Durante il tragitto il capitano si ferma in prossimità di un pescatore per acquistare del pesce fresco, che la nostra bravissima cuoca cucinerà per il pranzo.

A pancia piena ci apprestiamo ad entrare nella stazione successiva all’interno della quale ci sarà la consegna del cibo alle ore 14:00.

📍 La terza stazione di alimentazione – Giorno 2

Questa stazione è quella chiamata Camp Leakey. L’ingresso è semplice, si percorre una lunghissima passerella in legno che attraversa la foresta tra mangrovie e acqua verde petrolio.

Terminata la passerella, la nostra guida Deny decide di farci fare un percorso trekking all’interno della giungla leggermente più lungo rispetto all’altro. In questo modo potremo osservare qualche altro abitante della foresta (piccoli serpenti, alberi dalle radici stranissime, orchidee che crescono come funghi ecc).

Questa volta i ranger hanno distribuito durian anzichè banane e occorre prestare attenzione perchè alcuni oranghi si rifugiano in alto per mangiare, per poi lanciare l’involucro, piuttosto pesante! Attenzione a non stazionare sotto di essi!

Rientrati da questa ultimissima tappa tra le stazioni di alimentazione, il capitano riprende la lenta navigazione verso la foce del fiume, così da avvicinarci man mano a Kumai, pernottando tra le mangrovie abitate da sciami di lucciole. Questa sera ceneremo proprio qua, in prossimità delle mangrovie.

La fine del Tour 3N2D – Giorno 3

I tour solitamente terminano la mattina molto presto del terzo giorno, intorno alle 9:00/10:00 quasi tutti rientrano in prossimità del porto per consentire ai turisti di prendere i rispettivi voli verso le prossime destinazioni. Per chi ha più tempo a disposizione le agenzie propongono una visita ai villaggi limitrofi, così da assaporare un po’ di vita locale.

Noi avevamo prenotato il volo di rientro per le 14:00 per Semarang con la Wings Air ( la nostra prossima meta sarebbe stata Yogyakarta). Purtroppo hanno anticipato il nostro volo alle ore 7:00 del mattino, per cui abbiamo dovuto rinunciare ad ulteriori visite ai villaggi e raggiungere l’aeroporto intorno alle 6:00. La nostra guida ci aveva avvisato di questa possibilità. Per via del Covid molte compagnie cercano di ottimizzare il numero di persone a bordo accorpandole. Vi consigliamo quindi di verificare sempre tramite email il giorno prima della partenza. All’interno del Parco non vi è molta copertura telefonica, ed è per questo che la sera prima del volo di rientro, i battelli si avvicinano alla foce dove il segnale è più forte.

Come vestirsi durante questo tour

Per la prima feeding station non dovrete attraversare tratti di giungla impegnativi, per cui vi consigliamo solamente abiti coprenti e di colore chiaro. Le zanzare infatti sono particolarmente amanti dei toni scuri grazie ai quali riescono a mimetizzarsi meglio. Spruzzatevi del repellente prima di intraprendere il trekking e portate con voi dell’acqua: il clima è molto umido, sudando si disperdendo molti liquidi. Restate assolutamente idratati.

Durante il tragitto per raggiungere la seconda feeding station, dovrete invece immergervi fino alle ginocchia in un tratto di giungla. Il nostro tour si è proposto di venderci degli stivali da pioggia, ma ce la siamo sentita di attraversare questo tratto con dei semplici sandali da trekking.

In generale vi suggeriamo di:

  • vestirsi a strati;
  • portare con voi degli scarponcini da trekking per proteggere le caviglie da insetti, ma anche per affrontare al meglio terreni sconnessi, superare radici ecc;
  • vestirsi con colori chiari, come già detto, per scampare alle zanzare;
  • portare una torcia frontale per i trekking notturni;
  • portare un antipioggia: la foresta è imprevedibile e sebbene le pioggie sono brevi è bene avere qualcosa per proteggersi;
  • portare un repellente antizanzare specifico per climi tropicali nello zainetto durante il trekking (quelli che contengono il DEET sono gli ideali, noi avevamo ordinato questo della Jungle su Amazon prendendo 3 flaconi)

Speriamo che questo articolo vi sia stato utile, restate aggiornati per i prossimi articoli e se siete interessati alla nostra guida digitale sull’Indonesiaiscrivetevi alla nostra newsletter! Troverete all’interno tantissime informazioni in più, contatti dei driver con i quali ci siamo trovati molto bene, alberghi, ristoranti, tante foto e molto altro!

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Semoga perjalanan anda menyenangkan (leggi come “buon viaggio”) da TravelTips